Leonardo Greco

leonardo greco
There's much to do / 2007
olio su tela
cm 60x60

Leonardo Greco
Finally alone / 2006
tecnica mista su tela
cm 50x50

Leonardo Greco
Calling you / 2006
tecnica mista su tela
cm 150x150

Leonardo Greco
The reason why / 2007
olio su tela
cm 100x100

leonardo greco
There's much to do / 2007
olio su tela
cm 60x60

leonardo greco
Thanks to everyone / 2006
olio su tela
cm 100x100

Leonardo Greco
When it gets too late / 2006
tecnica mista su tela
cm150x150

Leonardo Greco
Trapped upon the ground / 2006
tecnica mista su tela
cm 150x150

leonardo greco

 

Leonardo Greco nasce a Modena il 19 marzo 1975; attualmente vive e lavora a Piumazzo di Castelfranco Emilia.

 

Mostre personali

2009
Sogno di una notte di mezza estate, MarcoRossi SpiraleArte, Verona
2008
Dreams, con Michael Ajerman, MarcoRossi SpiraleArte, Monza
Dellamore Dellamorte, con Emilia Faro, a cura di Chiara Canali, Castello Normanno, Aci Castello
Stardust in Love, a cura di Norma Mangione, Galleria San Salvatore, Modena
2007
Night works, a cura di Stefano Castelli, Spirale Arte, Pietrasanta
Light & Magic, a cura di Chiara Canali, Galleria Arte ed Altro, Gattinara
2006
Diary, Galleria Doppia V, Lugano. Nero denso nero scuro, video-installazione e disegni, Area Progetto, Galleria Civica, Modena. Conseguenze dell'amore, a cura di Luca Beatrice, Spirale Arte, Milano.
2005
Stand By Me. Stagioni diverse, a cura di Ivan Quaroni, Galleria San Salvatore, Modena. 2003 Living in a Fantasy, The Flat - Massimo Carasi, Milano. mostre

 

Mostre collettive

2009
Un certain regard, a cura di Stefano Castelli, Rosso 20sette artecontemporanea, Roma
2008
Love, a cura di Paolo Donini e Daniela Del Moro, Gallerie Civiche d'Arte Contemporanea di Palazzo Ducale, Pavullo nel Frignano
MiArt, Milano
Art for Women's Day, a cura dell’Associazione EventiamoArte, Sol One, Bologna
2007
Icons. The new Gothic girl, a cura di Chiara Canali, In San Lorenzo 3 Arte e Industria, Parma
Premio Morlotti - Undicesima Edizione, a cura di Domenico Montalto e Giorgio Seveso, Imbersago, Lecco
Neo-Organic, a cura di Stefano Castelli, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
La nuova figurazione italiana. To be continued..., a cura di Chiara Canali, Fabbrica Borroni, Bollate
Domus con vista, in Fuori di sé, II Rassegna di Arte contemporanea, a cura di Stefania Vecchi, Casa Rossini, Lugo di Ravenna
MiArt, Milano
2006
Premio Italian Factory per la Giovane Pittura Italiana, Magazzini del Pane, Milano. Anthologhia Machon, a cura di Chiara Canali, Galleria delle Battaglie, Brescia. ArteFiera, Bologna. MiArt, Milano. Allarmi 2 - Il cambio della guardia, a cura di C. Antolini, N. Mangione, I. Quaroni, A. Trabucco, Caserma De Cristoforis, Como. Dialogo sulla pittura, Spirale Arte, Verona.
2005
10 gradi di figurazione, a cura di Ivan Quaroni, Arte ed Altro, Gattinara.Art(Verona, Verona. New Thing 2, a cura di Luca Beatrice, Spirale Arte, Pietrasanta. Premio Morlotti - Decima Edizione, vince il Premio Galleria assegnato dalla Mari Artecontemporanea, Imbersago. New Thing, a cura di Luca Beatrice, Spirale Arte, Milano. Premio Maretti, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Repubblica di San Marino. Faces, a cura di Valerio Dehò, Dipaoloarte, Bologna. La contemporaneità evocata: nuova pittura in Italia, a cura di Edoardo Di Mauro, Fusion Art Gallery, Torino. Artissima, Torino. MiArt - Anteprima, Milano. FlashArt Show, Bologna e Milano. ArteFiera, Bologna.
2004
Biennale Adriatica di arti nuove, a cura di Gianluca Marziani, San Benedetto del Tronto. Premio Italian Factory, a cura di Alessandro Riva, Spazio Superpiù, Milano. Quotidiana 04, Museo civico del Santo, Padova. Lo sguardo contemporaneo, a cura di Marinella Paderni, Galleria S. Lorenzo 3, Parma. ArteFiera, Bologna. 2003
Ravenna for Art, a cura di Alberto Zanchetta, Galleria Ninapì, Ravenna. Passaggi
2002
Claudia Ascari/Leonardo Greco, a cura di Ornella Corradini e Walter Guadagnini, Palazzo Santa Margherita, Modena.

DIARY
di Barbara Paltenghi Malacrida

 

Una giornata silenziosa, come ce ne sono poche, ormai. In sottofondo rumori lontani, ripetitivi. Palazzi apparentemente vuoti, il parco giochi abbandonato di recente, l’altalena che ondeggia, il cavalluccio che ancora sussulta.
L’uomo non si vede, eppure c’è sempre una sua traccia, un suo gesto rimasto sospeso nei paesaggi di Leonardo Greco. Sembra quasi sia appena scappato a nascondersi per non essere visto, per celarsi allo sguardo poetico e attento dell’artista, che si rivolge a quanto conosce meglio per poterne mostrare solo la superficie, la crosta, il guscio.
Il senso di abbandono è solo temporaneo – non vi è alcun dubbio che, attorno, l’ingranaggio continui a girare inesorabile e meccanico. Come se la nostra presenza non fosse fondamentale o primaria, ma semplice contorno. E tutto il resto avesse una vita propria dissociata dai nostri gesti più consueti.
Immagini morbide, quelle di Greco, e crude allo stesso tempo: in antitesi tecnica e tematica, oggetto e modo, mezzo e fine. Pennellate di velluto e cromie ricercate per visioni dirette e ridotte all’osso, sottoposte a molteplici punti di vista temporali: analogamente allo scatto continuo di una macchina fotografica, che coglie istanti cronologicamente vicini eppure già lontani, o alla frase musicale di uno standard del jazz, che ad ogni interpretazione suscita atmosfere ed emozioni nuove.
È sempre la stessa musica, eppure ogni volta diversa.
La pittura rivela un’attenzione per il dettaglio che non è minuzia o fedele trasposizione. Piccoli elementi, quelli che sfuggono a sguardi affrettati, si trovano come inconsapevoli al centro dell’opera, promossi da comprimari a protagonisti senza che questo ne alteri l’essenza. Talora il discorso si arricchisce di parole incise e fluttuanti, frammenti di un pensiero intimo e segreto.
E mai rivelato.
Nei ritratti il mistero cede il posto a un’espressività chiara ed eloquente dichiarata in fisicità possenti, in posa e senza nome, accompagnate da titolazioni che ne annullano, agli occhi di chi non le ha create, il nesso logico evidente.
Profili che si avvicinano timidamente l’uno all’altro - nell’istante che precede il bacio, quando tutto, attorno, sembra sfocato e appartenere a qualcun altro - si alternano a primi piani dal sorriso così aperto da evocarne il fragore.
L’immagine è salva: non cede alla tentazione di disperdersi nel continuo fluire delle cose ma si aggrappa, caparbia e sicura di sé, ai contorni riconoscibili delle stagioni, al segno lucido del vissuto interiore.
Il quotidiano di Leonardo Greco si sposa al ricordo collettivo, lo riflette in una luce chiara e lo oscura in ombre cupe. E noi ci appropriamo dei suoi, personali, significati per godere di immagini che sentiamo subito nostre.
Scampoli di una memoria condivisa.