Dany Vescovi

DANY VESCOVI
Senza titolo / 2011
tecnica mista su lino
cm 100x130

Dany Vescovi
Senza titolo / 2011
tecnica mista su lino
cm 40x30

Dany Vescovi
Senza titolo / 2011
tecnica mista su lino
cm 60x40

Dany Vescovi
Senza titolo / 2011
tecnica mista su lino
cm 100x80

Dany Vescovi
Senza titolo / 2011
tecnica mista su lino
cm 100x80

Dany Vescovi
Senza titolo / 2011
tecnica mista su lino
cm 40x30

Dany Vescovi

 

Dany Vescovi. Nato a Milano nel 1969, dove vive e lavora.

 

Mostre personali

2011 Vivido Iridio. Galleria Doppia V. Lugano. Svizzera.
2010 Natura viva. Yvonne Arte Contemporanea. Vicenza.
Galleria Marelia. Bergamo.
2009 In vacua floribus. Galleria Stefano Forni. Bologna.
2008 Landscape. Palazzo della Ragione. Asolo. (Tv).
(con W. M. Zanghi).
2007 Élan vital. Myowngallery. Milano.
Piani paralleli. Galleria Dieffe. Torino.
2006 Pneuma. Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
della Repubblica di San Marino.
2005 Die welt als simulation oder... nothing is real?
Carloni SpazioArte. Francoforte. Germania.
De modo amalgamandi. Pförtnerhaus. Feldkirch.
Austria. (con Paul Renner).
2004 Hybris. Bonelli Arte Contemporanea. Mantova.
2003 Flower power. Guidi & Schoen Arte Contemporanea. Genova.
Immagini da immaginare. Palazzo Frisacco. Tolmezzo. (Ud)
Textures. Palazzo del Broletto. Como. (con Davide Nido)
Dissezioni. Dellapina Arte Contemporanea. Pietrasanta. (Ms)
2002 Natura Naturans. Galleria Paolo Majorana. Brescia.
Dany Vescovi. Betta Frigeri Arte Contemporanea.
Sala Barbolini. Sassuolo. (Mo)
Incontri ravvicinati. Dellapina Arte Contemporanea. Massa.
2001 Scansioni. Nuova Artesegno. Udine.
O3. Kunstflur Spandau. Berlino. Germania.
2000 Dany Vescovi. Nuova Artesegno. Udine.
1999 Microcosmos 2. Nuova Artesegno. Udine.
Microcosmos 1. Ciani Arte Contemporanea. Genova.
1998 Dany Vescovi. Betta Frigeri Arte Contemporanea.
Sassuolo. (Mo)
1997 Naturalmente…affini. Studio Cannaviello. Milano.
Dany Vescovi. Marella Arte Contemporanea. Sarnico. (Bg)
1996 L’immagine della pittura. Monopoli Arte Contemporanea. Pavia.
Dany Vescovi. Galleria Flaminio. Rimini.
Dipinti 1994-1996. Galleria Medusa. Cesena.
1995 Flowers. Marella Arte Contemporanea. Sarnico. (Bg)
1994 Tricicli. Eos Arte Contemporanea. Milano.
(con Federico Guida, Davide Nido)

 

Mostre collettive

2011 Il mito del Vero II/situation. Spazio Guicciardini. Milano.
Amorosa. Musei Mazzucchelli. Ciliverghe di Mazzano. (Bs)
Tre cicli. Interpretazioni dell’astrattismo figurativo.
Ex convento del Ritiro. Siracusa.
2010 Flowers. Maec - Palazzo Casali. Cortona. (Ar)
Oratorio di San Sebastiano. Forlì.
(con)TemporaryArt - SuperstudioPiù. Milano.
Bird houses. Museo civico di storia naturale. Milano.
Selection 2010. Yvonne Arte Contemporanea. Vicenza.
Paesaggi contemporanei – dalla visione bucolica al
paesaggio post - urbano. Galleria Marelia. Bergamo.
Passaggi. Pinacoteca Civica. Follonica. (Gr)
2009 Il sorriso del gatto. Galleria Silvano Lodi & Due. Milano.
Plenitudini. Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
della Repubblica di San Marino.
Fragile – Handle with care. Castello di Spezzano. Spezzano di
Fiorano Modenese. (Mo)
Italian calling. Bonelli Lab. Canneto sull’Oglio. (Mn)
Dialog und Identität. Kaiserliche Hofburg. Innsbruck. Austria.
Pandora. Galleria Bianconi. Milano.
RossoBlu. Grafique Art Gallery. Bologna.
2008 Paradiso terrestre. Bonelli Lab. Canneto sull’Oglio. (Mn)
Il rosso e il nero. Galleria Silvano Lodi & Due. Milano.
Hole in one. Golf Club Rendena. Bocenago. (Tn)
Patterns. Sala Civica Radio. Meda. (Mi)
Maestros y discìpulos. Museo d’Arte Contemporanea
G. Perez. Cordoba. Argentina.
Gold zero karati. MyOwnGallery. Milano.
Fil(m) rouge. Grafique Art Gallery. Bologna.
2007 Generazione Astratta IV. Galleria d’arte moderna
Le Ciminiere. Catania.
La nuova figurazione italiana – to be continued.
Fabbrica Borroni. Bollate. (Mi)
Unreal flower. MyOwnGallery. Milano.
Check–in. Bonelli Lab. Canneto sull’Oglio. (Mn)
Ouverture IX. A.B.C. Arte Boccanera Contemporanea. Trento.
Signs. Dieci piccoli (segni) indiani. Grafique Art Gallery. Bologna.
Roseto dialettico. Fenomenologia di un fiore.
Barchessa di Villa Donà delle Rose. Mirano. (Ve)
Art-p. River south art center. Suzhoucreek. Shanghay. Cina.
Linee all’orizzonte. Galleria d’Arte Moderna. Genova.
2006 Senza famiglia. Società Promotrice delle Belle Arti. Torino.
Premio Fabbri 1905. Accademia delle Arti. Mosca. Russia.
Vai. Ex Chiesa di S. Agostino. Pietrasanta. (Ms)
Palazzo Cisterna. Torino.
Kursal. Berna. Svizzera.
2005 Sogni di carta. Museo Borges. Buenos Aires. Argentina.
Generazione anni ‘60. Civico Museo Parisi Valli. Maccagno. (Va)
Spazio Guicciardini. Milano.
Museo d’Arte Contemporanea. Gazoldo degli Ippoliti. (Mn)
Senza dubbio. L’arte torna a scuola. Trissino. (Vi)
Accrochage. Carloni SpazioArte. Francoforte. Germania.
Trasparenza dell’Universo. Magia del Mediterraneo.
XXIII Biennale d’Alessandria e dei Paesi del Mediterraneo.
Museum of Fine Arts. Alessandria. Egitto.
Oltre il sesto senso. Teatro Grace Kelly. Montecarlo.
Principato di Monaco.
Dalla A alla M. Galleria Susanna Orlando.
Forte dei Marmi. (Lu)
Miracolo a Milano. Palazzo della ragione. Milano.
Premio Fabbri 1905. Fondazione del Monte. Bologna.
Flowers. Galleria Barbara Mahler. Pura. Ticino. Svizzera.
Tre artisti milanesi a Milano. Ex caselli daziari di Porta
Venezia. Milano.
2004 Viaggio in Italia.Castello Malaspina. Massa.
La figura che tende all’astrazione. Galleria Teknè. Potenza.
Hell Fire Dining Club. Kunsthalle Wien.Project space.
Vienna. Austria.
XIV Quadriennale di Roma. Anteprima.
Società Promotrice delle Belle Arti. Torino.
2003 Tattoo. Bonelli Arte Contemporanea. Mantova.
Occhio! Ex Macello. Benevento.
La generazione Carosello. Galleria Spazia. Bologna.
Tendenze attuali dell’arte italiana. Premio Agenore Fabbri.
Fondazione VAF.
MART Palazzo delle Albere. Trento.
Premio Agenore Fabbri. Fondazione VAF. Palazzo delle
Esposizioni della Mathildenhöhe. Darmstadt. Germania.
Nel corpo dell’immagine. XXXVI Premio Vasto d’Arte
Contemporanea.
Musei Civici di Palazzo d’Avalos. Vasto. (CH)
Italian Factory, la nuova scena artistica italiana. Extra
50, 50. Esposizione Internazionale d’Arte”. Istituto di
Santa Maria della Pietà. Venezia.
Parlamento Europeo. Strasburgo. Francia.
Società Promotrice per le Belle Arti. Torino.
Pentathlon. Nuova palestra artistica milanese. Museo
della Permanente. Milano.
2002 Premio Cairo Communication.
Museo della Permanente. Milano.
Premio Durini. Museo della Permanente. Milano.
Saluti da Como. Roberta Lietti Arte Contemporanea. Como.
Ricomincio da 8. Guidi & Schoen Arte Contemporanea. Genova.
2001 (Ultra)corpi. Ex Chiesa di S. Agostino. Pietrasanta. (Ms)
Generazionale. Indagine sulle nuove generazioni.
Salone degli Zavatteri.
Basilica Palladiana. Vicenza.
Accordi-Disaccordi. Dellapina Arte Contemporanea. Massa.
Landscapes. Torre Medievale. Moggio Udinese. (Ud)
Cocktail. Galleria Paolo Majorana. Brescia.
Conversation. Galleria Nuova Artesegno. Udine.
V Biennale del Sharjah. Sharjah. Unione Emirati Arabi.
Paradiso Perduto. La Giarina. Verona.
Fiori nell’Arte. Roberta Lietti Arte Contemporanea. Como.
Anticorpus. Galleria Davide Di Maggio. Mudimadue. Milano.
2000 Sui generis. P.A.C. Milano.
Premio Cairo Communication. La giovane figurazione
italiana nell’anno 2000. Temi, modi e visioni. Posteria. Milano.
Figurando. Centro A. Moro. Cordenons. (Pn)
Formæ, variazioni sull’immagine. Istituto Italiano di Cultura.
Berlino.
Figurazione a Milano dal secondo dopoguerra a oggi.
Posteria. Milano.
Trapassato futuro. Ex Cartiere Vannucci. Milano.
Il corpo rinato. Galleria Caterina Gualco. Genova.
1999 Nuove Iconografie. Di Marino Arte Contemporanea.
Giugliano. (Na)
Nuove contaminazioni. Galleria d’Arte Moderna. Udine.
1998 Triplozero. Antichi Arsenali. Amalfi. Salerno.
Nuova Figurazione Italiana. Rivergaro. (Pc)
Trasmission. Museé Espace des Arts. Chalon-s-Saône. Francia.
1997 Collezione permanente. MAPP. Museo d’Arte Paolo Pini.
Milano.
Gamblers. Mediarte. Caserta.
Premio Marche ’97. Biennale d’Arte Contemporanea.
Mole Vanvitelliana. Ancona.
Medialevo. Arte in movimento. Spazio Salitamare. Bari.
Spazio Consolo. Milano.
Secondo Premio Trevi Flash Art. Palazzo Lucarini. Trevi. (Pg)
1996 Nuovo Realismo Italiano. Nordstern. Colonia. Germania.
Sudbaroler Volkspartei. Conrad Sohm. Dornbirn. Austria.
Interfacce. Ex Carcere Borbonico. Avellino.
Tix – Trance Italia Xpress. Galleria Art’s Events. Benevento.
The Slatters Hotel. Canterbury, Londra. Inghilterra.
Project Room. Sergio Tossi Arte Contemporanea. Prato.
Leda e il Cigno. Galleria Weber. Torino.
That’s me. André Demedtshuis. Wielsbeke. Belgio.
1995 Ex Novo. Breracult. Milano.
Exit Poll. Palazzo Albertini. Assessorato alla Cultura. Forlí.
MAPP. Museo d’Arte Paolo Pini. Milano.
1994 Europa-America 360 e venti. Galleria Pino Molica. Roma –
New York.
1993 Studio Paul Renner. Großdorf. Austria.
Grancia d’Argento. XII° Edizione. Premio Internazionale
d’Arte Contemporanea. Serre di Rapolano. (Si)
1992 Visionaria. Spazio Polivalente. Piacenza.

IL FIORE COME IMMAGINE
di Emma Gravagnuolo

 

C’è una caratteristica ben definita che lega molti degli artisti internazionali più importanti dell’ultimo decennio: l’aver fondato la loro poetica su un modello di realtà sempre meno concreto, l’aver edificato con le loro opere dei veri e propri mondi estetici in cui non è più evidente il confine tra reale e artificiale, l’aver unito sistemi immaginari per poter coniugare elementi di verità a quelli di fantasia. “L’irrealismo pittorico” di questi autori ha lo scopo di costruire un universo d’invenzione, dove lo spettatore è invitato ad immergersi nell’illusione. Osservando le tele di Dany Vescovi – stesure pittoriche pure con immagini estratte dai più diversi repertori del mondo naturale con un impatto volutamente accattivante e d’apparente accessibilità – si ha l’impressione di trovarsi di fronte a soggetti reali come fiori, petali, boccioli, fili d’erba e bacche rese in macrovisioni dalle cromie fluorescenti. È davvero così?

Ad essere autentica è la sola forma dei soggetti. Vescovi non ha costruito un mondo fantastico, ma fabbricato una nuova realtà che non è dominata da parametri rigidi basati sul concetto di verità. Ripercorrendo i passaggi che portano alla realizzazione dei suoi dipinti, vediamo come l’artista in fase progettuale si serva del computer per smembrare ed elaborare l’immagine, per studiare la composizione del quadro. Dopo aver scelto i suoi soggetti da fotografie, libri e riviste di settore, le rielabora in digitale. In questo modo può scegliere alcuni particolari, può spezzare un fiore per rimontarlo con una differente componente cromatica basata su colori artificiali. Il sistema biologico di questo suo mondo naturale viene inserito in nuovi schemi attraverso un progetto estremamente curato, quasi scientifico.

Ma che siano fiori, o altro, poco importa. Perché fin dagli esordi Vescovi ha rivelato quanto per lui il “soggetto fiori” sia solo una riserva inesauribile di forme e di colori, un motivo in senso stretto. Quasi un pretesto, verrebbe da dire, per poter lavorare sul medium pittorico e far confrontare lo spettatore con l’esperienza della pittura. Se la sua ricerca s’inserisce nella tradizione dei maestri, dai fiamminghi al Settecento, e continua sulla traccia di un nutrito gruppo di pittori soprattutto stranieri, che oggi lavorano sul “soggetto natura”, è anche vero che questa scelta tematica per lui non ha alcuna carica simbolica, come invece accadeva in passato nel genere della natura morta. Il soggetto non possiede nessun valore sacrale, nessuna intoccabilità. Non è un’icona. Proprio per questo, viene manipolato senza alcuna riserva.

Tagliato in diverse sezioni, assemblato in sequenze, ingrandito a diventare una forma pura, alterato ma non del tutto irriconoscibile. Vescovi non cerca di conservare una logica narrativa, non desidera offrire all’osservatore la possibilità di ricomporre le parti come si fa con i tasselli di un puzzle. Punta piuttosto alla sovrapposizione, agli accostamenti imprevedibili, agli incastri attraverso un sofisticato sistema di slittamento delle parti, all’interno di un corpo pittorico portante. Sulla tela dà vita a un cortocircuito visivo attraverso continue interferenze, una trasformazione di immagini figurative in forme e volumi astratti e frammentati. Accostamenti e slittamenti dei piani rivelano un accumulo di informazioni, coloristiche e formali, da richiamare la cultura psichedelica (e non è un caso che una sua personale di qualche anno fa si intitolasse proprio “Flower power” in omaggio alla cultura hippie anni Sessanta-Settanta). Se all’inizio erano solo le righe verticali – quasi dei viraggi – ad interrompere la continuità dell’immagine, col tempo è subentrato lo sfasamento dei piani dei quadri, il loro scorrere verso l’alto e verso il basso lungo queste linee. Vescovi opta per una compresenza inaspettata di segni. A fiori sgargianti, iridescenti, sbiaditi, ingranditi o sfocati, accosta piccoli cerchi pop, rettangoli di colore, linee verticali ripetute più volte (quasi una griglia), le stesse sagome dei fiori, piatte o in rilievo. Tutte queste forme sembrano animarsi, muoversi per magia. S’incontrano con l’avvicinarsi dei piani, s’imbattono con inserti in gesso che formano sottili strati, con smalti madreperlacei dagli effetti cangianti, con trasparenze e spessori sempre differenti, così come differenti sono il segno della definizione e la tonalità del fondo. È mixando abilmente tutti gli elementi che ha a disposizione, è enfatizzandone le strutture, annullando completamente l’aspetto materico della pittura che Vescovi costruisce atmosfere e contemporaneamente induce lo spettatore a un esercizio della visione. Così, quello che un tempo era il fondo del quadro, relegato a parte secondaria, nelle sue opere diventa via via più importante. Una ricerca che ha affinità, insieme alla stagione astratto geometrica americana, ancor di più con l’estetica giapponese, con i suoi artifici spaziali e il taglio delle immagini, con le sue ardite sperimentazioni e i primi piani ingranditi. E con una sorta di sospensione, di atemporalità che si percepisce anche nelle sue composizioni. “Non ciò che è appena accaduto conta”, scriveva il critico Klaus Honnet, “bensì ciò che è stato, è. In altre parole la permanenza del passato nel presente”.